Mussomeli e Sutera

30 e 31 Gennaio 2018

I “giorni della merla” sono ai più conosciuti per essere considerati i giorni più freddi dell’anno. Per noi di “Taoclick” gli ultimi due giorni di gennaio sono invece i giorni della nostra seconda “invasione” del 2018.

Vittime predestinate, eufemisticamente parlando, della nostra invasione sono questa volta i paesi di Mussomeli e Sutera nel nisseno.

Canonica partenza alle solite ore 5:30 del mattino con doppia quota rosa!!

Luisa e Anna Lea decidono di essere dei nostri in questa nuova avventura sulle tracce dei “Chiaramonte”.

Il nostro itinerario intende ripercorrere la storia della potente famiglia dei “Chiaramonte” giunta in Sicilia agli inizi dell’XI secolo e divenuta potentissima nel XIII, seguendo le tracce lungo l’asse Mussomeli – Sutera, e che diventeranno pretesto per raccontare l’ambiente e la storia di questi luoghi affascinanti e ricchi di curiosità.

Ad est del fiume Platani, la nostra prima tappa alle prime luci del giorno è con uno dei castelli più affascinanti, ricchi e articolati della intera provincia nissena e forse dell’intera Sicilia: il Castello “Chiaramontano”, definito anche “Nido dell’aquila” per la sua posizione arroccata e incastonata su di una rupe calcarea e fuso in un tutt’uno con essa. Il castello, fondato da Manfredi III Chiaramonte, presenta una architettura medievale caratterizzata da volte a crociera e bifore che si affacciano sulla doppia fascia di mura e sullo strapiombo di sud-est, dal quale, secondo una antica leggenda, venivano gettati i condannati a morte.

Si riprende il viaggio alla volta di Mussomeli, antico feudo dei Lanza Principi di Trabia. Paese con un centro storico di chiara origine medievale, con bellissime chiese, spicca tra le tante la chiesa della Madonna dei Miracoli, una costruzione barocca che risale alla metà del settecento, e con il Palazzo Trabia, palazzo ricostruito attorno alla metà del XVII secolo, in forme più maestose, da Don Giuseppe Lanza.

Piccola pausa pranzo con un semplice panino e poi ci separiamo ognuno con la propria macchina fotografica alla ricerca di angoli caratteristici del paese. Mussomeli ci appare dal basso impenetrabile, e ci vediamo quasi costretti a volgere lo sguardo verso l’alto alla ricerca di interessanti inquadrature. Tra i vicoli, il paese ci svela per intero le preziosità architettoniche appena intuite dall’esterno: la cinquecentesca Torre dell’Orologio voluta da Don Cesare Lanza, la Chiesa Madre di San Ludovico, la Parrocchia di San Giovanni Battista e tante altre chiese o monumenti, tutti censiti con il classico Q Code che ci permette di visitarne anche gli interni attraverso una “app” del nostro smartphone.

Al calar della sera ci ritroviamo nel nostro agriturismo e dopo una bella doccia calda ci accingiamo a consumare la nostra meritata cena. Tra pietanze e del buon vino parliamo della giornata trascorsa, dei nostri scatti e delle impressioni che abbiamo avuto del paese. Il tutto tra battute, scherzi e sorrisi, un gruppo di amici uniti dalla sana passione per la fotografia.

La mattina, dopo la colazione, proseguiamo lungo la provinciale di collegamento che ci porta verso il borgo di Sutera, distante circa venti minuti di strada. Ci fermiamo a circa un chilometro dal centro abitato per una interessante sosta al Pizzo San Marco, dove sorge un piccolo oratorio rupestre le cui pareti custodiscono un affresco policromo di stile bizantino, suddiviso in tre pannelli: il pannello centrale riproduce Gesù in mezzo alla Madonna e a San Paolino, sovrapposto ad un’altra figura. Nel pannello di destra sono raffigurati San Luca e San Marco e in quello di sinistra San Matteo e San Giovanni.

Arriviamo a Sutera, borgo selezionato nel club dei più bei Borghi d’Italia, dove veniamo accolti con cortesia e disponibilità all’Ufficio Turistico del paese. Il nostro desiderio era quello di poter raggiungere il Santuario diocesano San Paolino sull’omonimo monte. Con nostra sorpresa ci accontentano e veniamo condotti su, sul “balcone” della Sicilia, con i suoi 823 metri di altitudine, dalla cortesia, professionalità e competenza dall’assessore Signor Nino Pardi.

Dal cortile prospiciente il santuario, uno spettacolo incredibile si presenta ai nostri occhi: da quassù è possibile scorgere ben 22 comuni, le cime delle Madonie e persino l’Etna!! Un luogo che ti fa innamorare ancora di più di questa terra piena di luce e di contrasti. Purtroppo questa bellezza è stata deturpata da uno degli “ecomostri” più brutti d’Italia, una sorta di enorme “blatta” verde (per evitare di usare termini ancora più volgari) che deturpa orribilmente il monte San Paolino. L’opera, che doveva servire per portare i turisti al monastero, costruito con i fondi della comunità europea non è entrato mai in funzione. Una pecca “assurda” questa per il sorridente borgo di Sutera che le ha fatto perdere la prestigiosa bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Nel primo pomeriggio, salutiamo con simpatia l’assessore e ci inoltriamo nell’antico quartiere arabo del Rabato. Case arroccate, vicoli geometricamente baciati dal sole, strette stradine intersecate tra loro e tetti di coppi siciliani, si offrono ai nostri occhi tra scorci suggestivi e antiche finestre. Percorriamo a ritroso il borgo tra i quartieri di Rabatello e Giardinello per ritrovarci a Piazza Sant’Agata. Il sole è già andato via, le luci dei lampioni si accendono silenziosamente, piccoli gruppi di persone sostano nella piazza a parlare della giornata appena trascorsa, noi stanchi riponiamo i nostri zaini nel bagagliaio delle nostre auto e riprendiamo la via del ritorno con il cuore stracolmo di belle e stupende sensazioni.

“Non invidio a Dio il Paradiso, perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia” (Federico II di Svevia 1194-1250).

Un abbraccio a tutti

RGK