Un messaggio all’alba del Venerdì Santo dal “notturno” Roberto: Sono libero! Dove possiamo andare nelle vicinanze? D’impeto, propongo un evento pieno di fascino: “Lu Signuri di li fasci”! Mi aspetto: troppo lontano! Invece, come suo solito, con enorme sorpresa mi arriva un: “pattemu”! Qualche ora più tardi, un secondo messaggio: la mia macchina fotografica fa i “capricci”, vado da Fulvio a farmene prestare una! Finale con sorpresa: viene anche Fulvio! Inizia così il viaggio verso Pietraperzia per vedere dal vivo la suggestiva processione del Venerdì Santo “Lu Signuri di li fasci”, della quale si hanno notizie certe scritte fin dal 1776. Il nome deriva dalle fasce di lino bianco – circa 200 – che ogni anno vengono legate ai piedi del SS. Crocifisso di una croce alta per la precisione 8,51 metri (33 palmi siciliani). Le fasce vengono realizzate dai fedeli che hanno espresso un voto nei confronti del Signore Gesù Cristo. La più antica registrata ancora esistente è del 1874. Antichi riti si ripetono secondo la tradizione, “li misureddi”, la legatura di “li fasci”, “a ppassamànu”, la struggente “ladàta”, fino alla spettacolare alzata della croce nel più assoluto silenzio. Il simulacro con la croce viene portato in processione a spalla per le vie della città da 80 portatori, le fasce hanno anche la funzione di equilibrare l’andatura dello stesso. Stentorei ordini: “Attrantàmmu li fasci!” “Allintammu li fasci!”, evitano pericolose inclinazioni. Il Crocifisso, viene seguito dall’Urna del Cristo morto e dal fercolo dell’Addolorata. Non è facile descrivere le emozioni, l’Associazione “Taoclick” prova ad emozionarvi con le immagini!
Alfio Barca