Free Time – “In viaggio con papà”
27 aprile 2017
“Credo che un genitore debba cercare di proporre al figlio la parte migliore di sé: non solo, ma debba cercare di viverla, perché non si può offrire soltanto un modello, ma anche un esempio” (Piero Angela). In una incerta giornata di fine aprile, cogliendo l’occasione di vedere la mostra “ECVR Exibihition 2017” alla Torre di Carlo V a Porto Empedocle, a cui ha preso parte il vicepresidente Roberto Rogika Mendolia, si è improvvisato un doppio “viaggio con papà”. I padri hanno accompagnato i figli alla scoperta della zona agrigentina, un rapido giro della cittadina di Porto Empedocle, con la sua statua di Montalbano, il porto, la piazza. Una capatina nel territorio di Realmonte alla Torre di Monterosso, risalente alla prima metà del 1500, facente parte del sistema di avvistamento e di difesa elaborato dall’imperatore Carlo V per proteggere le coste siciliane dai pirati saraceni. Chiudendo la mattinata con l’esplorazione paesaggistica dell’ammaliante Scala dei Turchi, sulla cui marna bianca scintillava l’azzurro del mare e un cane si rilassava sotto il tiepido sole e la brezza marina. Nel pomeriggio ci siamo spostati alla Valle dei Templi di Agrigento. “Quando ci poniamo di fronte all’antichità e la contempliamo con serietà nell’intento di formarci su di essa, abbiamo il senso come di essere solo allora diventati veramente uomini.” Questa frase di Goethe ci pone di fronte al “θαῦμα”, “meraviglia” in greco antico, lo stupore di fronte alla capacità di costruire grandi opere monumentali di cui oggi rimangono poche testimonianze. Ci lasciamo immergere dalla bellezza della Valle e dalla maestosità dei Templi di Hera Lacinia, di Eracle, di Zeus Olimpio, della Concordia, dei Dioscuri, cogliendone la sacralità e l’importanza, assaporando il tempo che sembra essersi fermato, immortalato non solo nei nostri scatti fotografici ma in un luogo al di fuori del tempo, eterno. Proprio questo ci fa rendere conto di quanto non importi l’effimerità della vita se si riesce a lasciare impronte, segni importanti e significativi che durino nel tempo, come ne sono stati capaci i Greci e tante altre popolazioni antiche. Proprio contemplare l’antichità può formare e renderci ancora più uomini, perché gli uomini antichi non erano poi tanto diversi da noi. La Valle dei Templi ha il potere di trasmettere un senso di comunanza, di unità tra antico e moderno. Questo viaggio è stato anche capace di farmi riflettere su quanto l’uomo sia capace di distruggere le bellezze che egli stesso ha creato, di rovinarle, di vandalizzarle. Ho avuto modo di notare come la Scala dei Turchi sia stata incisa da scritte, scritte che non sono state risparmiate nemmeno ad una pianta alla Valle dei Templi. “Per costruire un impero l’uomo impiega cent’anni; per distruggerlo gli basta un giorno”.
Luisa Barca