Urlo mediterraneo, in un mix di recitazione e danza si racconta il drammatico tema dell’immigrazione. Le parole pregne, racchiuse nel testo Ritratto di un naufrago zero di Lina Prosa, prendono vita grazie all’intensa interpretazione di Emanuela Muni, che ha sostenuto con passione un lungo e difficile monologo, e si fanno movimento attraverso i ballerini Kristi Ismailaj, Hakik Xhani e Vincenzo Tallarico, dell’ITAI Compagnia di Danza Contemporanea.
“Corpi impigliati per colpa di quella speranza, che al centro del forte immenso mare…muore. Tutto avviene, forse in silenzio, per paura di sprecare le loro ultime poche forze per sopravvivere, per gridare aiuto. Tre danzatori attraverso quest’arte muta, che è la danza, raccontano lo stato d’animo del naufrago e di quel viaggio senza ritorno. Come un affresco, le immagini coreografiche diventano anche scultoree, grazie ai movimenti plastici ben mirati. I danzatori non interpretano le parole del testo, ma volutamente, come in un film, si vedranno due storie parallele assieme al corpo e alla voce di Emanuela Muni. Nel nostro quotidiano si vive un’emozione ed uno stato d’animo, contemporaneamente oltre le rive del Mediterraneo avviene una tragedia epocale. I corpi in scena non vogliono raccontare una storia precisa, ma la storia. La danza, la parola e la musica diventano “Urlo Mediterraneo”.